Armen Hayastantsi: la voce postmoderna della letteratura armena contemporanea

Armen Hayastantsi: la voce postmoderna della letteratura armena contemporanea
Durante l'"Art Festival", il 4 giugno, abbiamo ospitato presso lo studio "Art-Border" il prosatore di fama mondiale Armen (Ohanyan) Hayastantsi, uno dei più significativi rappresentanti della letteratura armena moderna e figura di spicco del movimento letterario "Independence Generation". Il programma prevedeva una lettura e un dibattito con lui, che si sono rivelati un'opportunità per conoscere le nuove tendenze della letteratura armena moderna.
Il prosatore ha anche parlato con affetto del nostro illuminato maestro, l'artista Arman Grigoryan, che ha plasmato la sua collana di libri ed è stato non solo un collega, ma anche un co-ideologo.
Armen ha aperto l'incontro con una lettura, presentando due opere postmoderne dai toni contrastanti. Prima ha letto il triste "Testamento", poi il gioioso "Canto della spazzatura di Yerevan".
Questa scelta mostra il caratteristico approccio letterario di Armen: una sapiente combinazione di umorismo e malinconia.
Entrambe le opere sono state oggetto di una discussione interessante e approfondita. Intorno a "Testamento" abbiamo analizzato la percezione sociale della vita, della morte e dell'immortalità.
"Canzone dei rifiuti di Yerevan" ha affrontato questioni ecologiche e sociali. Armen è noto per il suo approccio socialmente critico, che si coniuga con la consapevolezza ecologica. Le sue opere esplorano l'ansia per il futuro e le problematiche legate alla formazione dell'identità nell'Armenia contemporanea.
Dal 2017, in qualità di Presidente di PEN Armenia, Armen Hayastantsi ha contribuito attivamente a plasmare il panorama letterario armeno contemporaneo. È un rappresentante di spicco della "Generazione dell'Indipendenza", scrittori che hanno creato letteratura senza una significativa influenza sovietica e hanno introdotto un nuovo linguaggio letterario, una nuova esperienza, una nuova voce che affronta temi precedentemente proibiti.